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Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 10/03/2019
Chi vuole il miele deve avere il coraggio di affrontare le api.
Qui veut du miel doit avoir le courage d'affronter les abeilles.
Da chercheursdeverites Il 11/09/2017
Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo.
Un voyage de mille lieues commence toujours par un premier pas.
Risaie a terrazza, Mu Cang Cha - Vietnam
Paesaggi Oriente-Estremo Oriente video e foto Oriente e Estremo-Oriente citazioni La Facilità e la Difficultà Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 22/05/2017
La lealtà non può mai essere imposta con la forza, con la paura, con l'incertazza e con l'intimidazione. La lealtà deriva da una scelta che solo gli spiriti forti hanno il coraggio di fare. E poichè è il frutto di una decisione fortemente meditata, non si mostra mai tollerante con il tradimento, pur rivelandosi sempre generosa verso gli errori. Essere leali è qualcosa che resiste al tempo e ai conflitti passeggeri.
La loyauté ne peut jamais être imposée par la force, par la peur, par l’insécurité ou par l’intimidation. Elle est un choix que seuls les esprits forts ont le courage de faire. Et parce qu’elle est le fruit d'un choix bien réfléchi, elle n’est jamais tolérante avec la trahison, mais elle est toujours généreuse avec les erreurs. Et parce qu’elle est un choix, elle résiste au temps et aux conflits passagers.
Mari e oceani America latina citazioni La Forza e la Debolezza La Verità e la Menzogna Il coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 28/01/2017
Anche se la capacità di imbrogliare è segno di acutezza e di potere, l'intenzione di imbrogliare è senza dubbio segno di cattiveria o di debolezza.
L'adresse à pouvoir tromper semble être une marque de subtilité entre les hommes, néanmoins jamais la capacité de tromper ne procède que de malice ou de crainte, ou de faiblesse.
Mari e oceani Europa del Nord-Ovest video e foto Francia citazioni (A-J) Il Coraggio e la Paura La Forza e la Debolezza
Da chercheursdeverites Il 20/08/2016
Quale mortale è giusto se non ha nessuna paura ?
Quel mortel reste juste s'il ne redoute rien ?
Nevi e ghiacciai Stati Uniti-Canada video e foto Grecia citazioni Il Coraggio e la Paura La Giustizia e l'Ingiustizia
Da chercheursdeverites Il 09/02/2016
Commettere il peccato del silenzio quando dovremmo protestare, rende codardo l'uomo.
Le silence devient un péché lorsqu'il prend la place qui revient à la protestation ; et,d'un homme, il fait alors un lâche.
Ciels et Nuages États-Unis citations La Parola e il Silenzio Il Couraggio e la Paura Universo
Da chercheursdeverites Il 06/02/2016
Il mondo è un posto pericoloso non a causa di quelli che compiono azioni malvagie, ma a causa di quelli che osservano senza dire nulla.
Le monde est dangereux ! Pas tant à cause de ceux qui font le mal, mais à cause de ceux qui regardent sans rien dire.
Nevi e ghiacciai Europa dell'Ovest video Germania-Austria citazioni Le Bien et le Mal Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 06/02/2016
L'ignoranza conduce alla paura, la paura all'odio ; l'odio conduce alla violenza. Ecco l'equazione.
L'ignorance mène à la peur, la peur mène à la haine et la haine conduit à la violence. Voilà l'équation.
Mari e oceani America Latina video e foto Spagna-Portogallo citazioni La Sapienza e l'Ignoranza Il Coraggio e la Paura La Collera e la Pazienza
Da chercheursdeverites Il 06/02/2016
Temer si dee di sole quelle cose c'hanno potenza di fare altrui male de l'altre no, ché non son paurose.
Il faut avoir peur seulement de ces choses qui ont pouvoir de causer du mal à autrui ; des autres non, car elles ne sont pas redoutables.
Paesaggi Italia video e foto Italia citazioni Il Coraggio e la Paura Il Bene e il Male
Da chercheursdeverites Il 04/02/2016
Un vigliacco è un essere che non ha mai osato guardare nel fondo della propria anima, che non ha mai cercato di scoprire da dove provenga il desiderio di liberare la fiera selvaggia, di capire che cosa siano la felicità, il dolore, l'amore: sono esperienze limite dell'uomo. E soltanto chi conosce queste frontiere può dire di conoscere la vita. Il resto è solo un far passarte il tempo, un ripetere lo stesso esercizio, invecchiare e morire senza aver realmente saputo che cosa si stava facendo.
Un lâche est un être qui n'a jamais osé regarder au fond de son âme, qui n'a jamais cherché à découvrir d'où provient le désir de libérer sa véritable nature, de comprendre ce qu'est le bonheur, la douleur, l'amour : ce sont les expériences limites de l'homme. Seul celui qui connaît ces frontières connaît la vie ; le reste n'est que passer le temps, répéter une même tâche, vieillir et mourir sans avoir vraiment su ce que l'on faisait ici-bas.
Mari e oceani Stati Uniti-Canada video e foto America latina citazioni Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 17/10/2015
Da chercheursdeverites Il 24/08/2015
Tieni per te le tue paure, ma condividi con gli altri il tuo coraggio.
Garde tes peurs pour toi, mais partage ton courage avec les autres.
Paesaggi Oriente-Estremo Oriente video e foto Regno Unito-Irlanda citazioni Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 01/08/2015
Da chercheursdeverites Il 07/05/2015
La paura non può essere senza speranza né la speranza senza paura.
La peur ne peut se passer de l’espoir et l’espoir de la peur.
Da chercheursdeverites Il 18/04/2015
Ne demandez jamais quelle est l’origine d’un homme ; interrogez plutôt sa vie, son courage, ses qualités et vous saurez ce qu’il est. Si l’eau puisée dans une rivière est saine, agréable et douce, c’est qu’elle vient d’une source pure.
Non chiedere mai quali sono gli origini di un uomo ; anzi, interrogate la sua vita, il suo coraggio, le sue qualità e saprete cio che è. Se l'acqua attinta ad un fiume sarà sana, piacevole e dolce, vuol dire che proviene da una sorgente pura.
Afrique du Nord musique Il Coraggio e la Paura La Vita e la Morte
Da chercheursdeverites Il 21/12/2014
Il coraggio è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce tutte le altre.
Le courage est la première des qualités humaines car elle garantit toutes les autres.
Parco Nazionale de Yoho, Columbia Britannica - Canada
Nevi e ghiacciai Stati Uniti-Canada video e foto Grecia citazioni Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 19/10/2014
Da chercheursdeverites Il 28/09/2014
Gli ho chiesto la forza e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte. Gli ho chiesto la saggezza e Dio mi ha dato problemi da risolvere. Gli ho chiesto la prosperità e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare. Gli ho chiesto il coraggio e Dio mi ha dato pericoli da superare. Gli ho chiesto l'Amore e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare. Gli ho chiesto favori e Dio mi ha dato opportunità. Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo ma tutto quello di cui avevo bisogno. La mia preghiera è stata ascoltata.
Je lui ai demandé la Force, et D-ieu m'a donné la difficulté pour me rendre fort. Je lui ai demandé la Sagesse, et D-ieu m'a donné des problèmes à résoudre. Je lui ai demandé la Prospérité, et D-ieu m'a donné des muscles et un cerveau pour travailler. Je lui ai demandé du Courage, et D-ieu m'a donné des dangers à surmonter. Je lui ai demandé l'Amour, et D-ieu m'a confié la tâche d'aider les nécessiteux. Je lui ai demandé des Faveurs, et D-ieu m'a donné des opportunités. Je n'ai rien reçu de ce que je voulais, mais j'ai obtenu tout ce dont j'avais besoin. Ma prière a été entendue.
Deserti Stati Uniti-Canada video e foto La Fede e la Religione
Da chercheursdeverites Il 29/08/2014
Je n'admire pas le courage des dompteurs : enfermés en cage, ils sont à l'abri des hommes.
Non ammiro il coraggio dei domatori : chiusi in gabbia sono al riparo dagli uomini.
Amérique latine peinture Néo et Post-impressionnisme (1885 à 1915) Amérique latine musique Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 24/07/2014
Ô infâmes batailles d'amour où le lâche triomphe, puisque le vaincu reste à regarder fuir celui qui vainc.
Oh, infami battaglie d'amore, dove il codardo è valoroso, poiché il vinto resta a guardar fuggire quello che vince.
Espagne-Portugal Espagne-Portugal citations Il Coraggio e la Paura L'Amore e l'Amicizia
Da chercheursdeverites Il 09/06/2014
Ce qui est difficile attire, l'impossible séduit, ce qui est compliqué épouvante, ce qui est extrêmement compliqué rend amoureux.
Ciò che è difficile attrae, l'impossibile seduce, ciò che è complicato spaventa, ciò che è estremamente complicato innamora.
France paysages et villes Amérique Latine citations La Facilità e la Difficolta Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 16/05/2014
Da chercheursdeverites Il 28/07/2013
Si nous craignons quelqu'un, nous lui reconnaissons un pouvoir sur nous-même.
Se temiamo qualcuno, riconosciamo a costui un potere su di noi.
Da chercheursdeverites Il 01/07/2013
Les suites de la confiance sont plus à craindre que celles de la défiance.
Sono più da temere le conseguenze della fiducia che quelle della diffidenza.
Europe du Nord Europe du Nord citations Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 03/03/2013
La neutralité favorise toujours l'oppresseur, jamais la victime. Le silence encourage le persécuteur, jamais le persécuté.
La neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato.
Paysages Europe Centrale et Orientale citations. La Parola e il Silenzio Il Coraggio e la Paura Paesagggi
Da chercheursdeverites Il 14/10/2012
Une mer calme n'a jamais fait un bon marin.
Il mare calmo non ha mai fatto il marinaio destro.
Da chercheursdeverites Il 28/07/2012
Il più puro eroismo è quello che sgorga in mezzo alle difficoltà e all'aridità quotidiani, come i fiori di certi cactus alimentati dall'abnegazione e dal senso del sacrificio.
L'héroïsme le plus pur est celui qui jaillit au milieu des difficultés et de l'aridité quotidiennes comme les fleurs de certains cactus, alimentées par l'abnégation et par le sens du sacrifice.
Mari e oceani America latina citazioni America Latina video e foto Il Coraggio e la Paura La Facilità e la Difficoltà
Da chercheursdeverites Il 13/07/2012
Al saggio non può capitare nulla di male: non si mescolano i contrari. Come tutti i fiumi, tutte le piogge e le sorgenti curative non alterano il sapore del mare, né l'attenuano, così l'impeto delle avversità non fiacca l'animo dell'uomo forte : resta sul posto e qualsiasi cosa avvenga la piega a sé; è infatti più potente di tutto ciò che lo circonda.
Rien de mal ne peut arriver à l'homme de bien : les contraires sont incompatibles. De même que tant de fleuves, de chutes de pluies torrentielles, de sources médicinales, n'altèrent le goût de la mer ni ne l'atténuent, le choc de l'adversité n'altère pas une âme vaillante : elle reste inébranlable, et quoi qu'il advienne elle plie les évènements à sa volonté car elle est plus puissante que tout ce qui vient du dehors.
Il Bene e il Male La Forza e la Debolezza Il Coraggio e la Paura Europe Centrale et Orientale musique Romantisme et post-romantisme en musique (début du XIXe s.au début du XXe s.) Cieli e nuvole
Da chercheursdeverites Il 09/07/2012
E' saggio colui che non si lascia turbare dalle sofferenze, che non si lascia allettare dalle gioie, che non cade in preda alla paura e alla collera.
Celui qui ne se laisse pas tourmenter par les souffrances, qui ne se laisse pas séduire par les joies, qui n'est la proie ni de la peur ni de la colère, celui-là est en possession de la sagesse.
Nevi e ghiacciai Oriente-Estremo Oriente video e foto Testi sacri Oriente e estremo oriente musica La felicità e la sofferenza
Da chercheursdeverites Il 05/06/2012
Alla gente non manca la forza, ma la volontà.
Ce n'est pas la force qui manque aux gens, mais la volonté.
.Francia video La Forza e la Debolezza Il Coraggio e la Paura
Étienne de la Boëtie - Discorso sulla servitù volontaria (estratti)
Da chercheursdeverites Il 10/03/2012
Per ora, vorrei solo comprendere come è possibile che tanti uomini, tanti paesi, tante città e nazioni tollerino talvolta un solo tiranno, che non ha altro potere che quello che gli danno; che ha il potere di nuocere loro solo finché essi possono sopportarlo; che non potrebbe far loro alcun male, se non quando essi preferiscono sopportarlo piuttosto che contraddirlo.
Quale vizio, o piuttosto, quale disgraziato vizio? Vedere un numero infinito di persone non obbedire, ma servire; non essere governati, ma tiranneggiati; senza che gli appartengano né beni né parenti, né mogli né figli, né la loro stessa vita! Sopportare i saccheggi, le licenziosità, le crudeltà, non di un esercito, non di un’orda barbara, contro cui bisognerebbe difendere innanzitutto il proprio sangue e la propria vita, ma di uno solo. E non di un Ercole né di un Sansone, ma di un solo omuncolo, molto spesso il più vile ed effeminato della nazione; non avvezzo alla polvere delle battaglie, ma a malapena alla sabbia dei tornei; non solo incapace di comandare gli uomini con la forza, ma in imbarazzo già a servire vilmente l’ultima donnicciola! Chiameremo questa vigliaccheria ? diremo che coloro che servono sono codardi e deboli ? Se due, tre o quattro persone non si difendono da un’altra, questo è strano, ma tuttavia possibile; si potrà ben dire giustamente che è mancanza di coraggio. Ma se cento, mille sopportano uno solo, non si dovrà dire che non vogliono, che non osano attaccarlo, e che non è vigliaccheria, ma piuttosto spregevolezza ed abiezione ?
Se si vedono, non cento, non mille uomini, ma cento paesi, mille città, un milione di uomini non assalire uno solo, che li tratta nel migliore dei casi come servi e schiavi, come potremmo chiamare questa? Vigliaccheria ? Ora, naturalmente in tutti i vizi ci sono dei limiti, oltre i quali non possono andare: due uomini, e forse anche dieci, possono temere uno solo; ma se mille, un milione, mille città non si difendono da uno solo questa non è vigliaccheria, perché non arriva fino a questo punto; proprio come il coraggio non arriva fino al punto che uno solo dia la scalata ad una fortezza, assalga un esercito, conquisti un regno. Dunque quale vizio mostruoso è mai questo che non merita nemmeno il nome di vigliaccheria, e per il quale non si trova un termine sufficientemente offensivo, che la natura rinnega di aver generato e la lingua rifiuta di nominare ?
Per di più questo tiranno solo, non c’è bisogno di combatterlo, non occorre sconfiggerlo, è di per sé già sconfitto, basta che il paese non acconsenta alla propria schiavitù. Non bisogna togliergli niente, ma non concedergli nulla. Non occorre che il paese si preoccupi di fare niente per sé, a patto di non fare niente contro di sé. Sono dunque i popoli stessi che si lasciano o piuttosto si fanno tiranneggiare, poiché smettendo di servire ne sarebbero liberi. È il popolo che si assoggetta, che si taglia la gola e potendo scegliere fra l’essere servo e l’essere libero, lascia la libertà e prende il giogo; che acconsente al suo male, o piuttosto lo persegue.
Certo, come il fuoco di una piccola scintilla diviene grande e si rafforza sempre, e più trova legno, più è pronto a bruciarne, e se non vi si mette dell’acqua per spegnerlo, basta non metterci più legno, non avendo più da consumare, si consuma da sé, diviene senza forza e non è più fuoco; allo stesso modo i tiranni, più saccheggiano, più esigono, più rovinano e distruggono, più gli si dà, più li si serve, tanto più si rafforzano e divengono sempre più forti e più rinvigoriti per annientare e distruggere tutto; ma se non gli si dà niente, se non gli si obbedisce, senza combattere, senza colpire, restano nudi e sconfitti e non sono più niente, o sono come il ramo che diviene secco e morto quando la radice non ha più linfa e nutrimento.
Poveri e miseri popoli insensati, nazioni ostinate nel vostro male e cieche nel vostro bene, vi lasciate strappare sotto gli occhi la parte migliore del vostro reddito, saccheggiare i vostri campi, derubare le vostre case e spogliarle dei mobili antichi e di famiglia! Vivete in modo da non poter vantare niente che sia vostro; e ciònonostante sembrerebbe per voi un grande favore tenere in affitto i vostri beni, le vostre famiglie e le vostre vite. E tutto questo danno, questa disgrazia, questa rovina, non vi viene da molti nemici, ma bensì da un solo nemico, da colui che voi fate così potente com’è, per il quale andate coraggiosamente in guerra, per la cui grandezza non rifiutate certo di affrontare la morte. Colui che tanto vi domina non ha che due occhi, due mani, un corpo, non ha niente di più dell’uomo meno importante dell’immenso ed infinito numero delle nostre città, se non la superiorità che gli attribuite per distruggervi.
Siate decisi a non servire più, ed eccovi liberi. Non voglio che lo scacciate o lo scuotiate, ma solo che non lo sosteniate più, e lo vedrete, come un grande colosso al quale è stata tolta la base, piombare giù per il suo stesso peso e rompersi.
Ma, in fondo, è del tutto inutile discutere se la libertà sia un dato di natura, visto che non si può tenere nessuno in schiavitù senza fargli torto, e che non c’è niente al mondo di così contrario alla natura, che è tutta razionale, dell’ingiustizia. Se ne deve concludere che la libertà è un dato naturale, e per ciò stesso, a mio avviso, che non solo siamo nati in possesso della nostra libertà, ma anche con la volontà di difenderla.
Gli animali, per Dio! se gli uomini non fanno troppo i sordi, gli gridano: "Viva la libertà !" Molti muoiono appena sono catturati: come il pesce muore appena fuori dall’ acqua, così quelli chiudono gli occhi e non vogliono sopravvivere alla loro libertà naturale. Se gli animali avessero tra loro qualche gerarchia, farebbero dell’esser liberi la loro nobiltà. Gli altri, dai più grandi ai più piccoli, quando sono catturati, fanno un resistenza così accanita con unghia, corna, becco e zampe, da dimostrare a sufficienza quanto gli sia caro ciò che stanno per perdere.
Così dunque, se ogni essere dotato di sensibilità, dal momento che ce l’ha, avverte il male della sottomissione ed insegue la libertà, se le bestie, che pure sono fatte per servire l’uomo, possono adattarsi a servire solo manifestando il desiderio contrario, quale evento sventurato ha potuto snaturare talmente l’uomo, l’unico nato davvero per vivere liberamente, e fargli perdere il ricordo del suo stato primitivo ed il desiderio di riacquistarlo?
Vi sono tre tipi di tiranni : gli uni ottengono il regno attraverso l’elezione del popolo, gli altri con la forza delle armi, e gli altri ancora per successione ereditaria.
Chi ha ricevuto il potere dello Stato dal popolo dovrebbe essere, forse, più sopportabile e lo sarebbe, penso, sennonché appena si vede innalzato al di sopra degli altri, lusingato da quel non so che chiamato grandezza, decide di non spostarsi più da lì.
Gli eletti trattano i sudditi come se avessero catturato dei tori da domare; i conquistatori li considerano una loro preda; i successori pensano di farne dei loro schiavi naturali.
È incredibile come il popolo, appena è assoggettato, cade rapidamente in un oblio così profondo della libertà, che non gli è possibile risvegliarsi per riottenerla, ma serve così sinceramente e così volentieri che, a vederlo, si direbbe che non abbia perduto la libertà, ma guadagnato la sua servitù.
Ma è certo che la consuetudine, che ha una grande influenza su di noi, ne ha soprattutto nell’insegnarci a servire e, come si dice di Mitridate che si abituò a bere il veleno, nell’insegnarci ad ingoiare ed a non trovare amaro il veleno della servitù.
Non vedo oggi nessuno che, udendo parlare di Nerone, non tremi al solo nome di questo spregevole mostro, di questa ripugnante peste del mondo; e tuttavia, di costui, di quest’incendiario, di questo boia, di questa bestia selvaggia, si può ben dire che dopo la sua morte, spregevole quanto la sua vita, il nobile popolo romano ne ebbe un tale dispiacere, ricordandosi dei suoi giochi e dei suoi festini, che fu sul punto di portarne il lutto.
Perché dico tutto questo ? Non certo perché io ritengo che il paese o il territorio contino qualche cosa, poiché in tutti i paesi la soggezione è amara e piace l’esser libero; ma perché sono dell’avviso che si debba avere pietà per coloro che dalla nascita si sono trovati il giogo al collo, oppure che li si scusi, o meglio che gli si perdoni, se, non avendo visto neanche l’ombra della libertà e non avendone alcun sentore, non si accorgono di quale danno derivi dall’essere schiavi.
Diciamo dunque che all’uomo risultano naturali tutte le cose alle quali si educa e si abitua; ma gli è davvero innato solo quello a cui spinge la natura semplice e non alterata : così la prima ragione della servitù volontaria è l’abitudine: come i più bravi destrieri che prima mordono il freno e poi ne gioiscono, e mentre prima recalcitravano contro la sella, ora si addobbano coi finimenti e tutti fieri si pavoneggiano sotto la bardatura.
Dicono che sono sempre stati sottomessi, che i loro padri hanno vissuto così. Pensano di essere tenuti a sopportare il male e lasciano che gli si dia ad intendere con l’esempio, basando sull’estensione del tempo il potere di coloro che li tiranneggiano.
Si trovano sempre alcuni di carattere più fiero, che sentono il peso del giogo e non possono trattenersi dallo scuoterlo; che non si abituano mai alla soggezione e non possono fare a meno di avvedersi dei loro diritti naturali e di ricordarsi dei loro avi e del loro stato primitivo. Sono spesso questi che, con mente lucida e lo spirito acuto, non si accontentano come il popolino, di guardare ciò che è davanti ai loro piedi, ma guardano indietro ed avanti e ricordano anche il passato per giudicare il futuro e valutare il presente. Sono quelli che, avendo la mente di per sé ben fatta, l’hanno ancora migliorata con lo studio ed il sapere.
Il Gran Turco si è reso conto del fatto che i libri e l’istruzione danno più di qualunque altra cosa agli uomini il senso e la consapevolezza di sé e l’odio per la tirannia. Ora, comunemente, lo zelo e l’affetto di quelli che hanno conservato, nonostante il tempo, la devozione alla libertà, per quanto siano numerosi, resta senza effetto per il fatto che essi non si conoscono reciprocamente: sotto il tiranno, gli viene tolta del tutto la libertà di fare, di parlare e quasi anche di pensare, e rimangono tutti isolati con le loro idee.
Ma quello che è assolutamente certo è che il tiranno non pensa mai che il potere gli sia garantito, finché ha sotto di lui un solo uomo di valore.
In realtà, questa è il tipico atteggiamento del popolino, sempre più numeroso nelle città, che è sospettoso verso chi lo ama ed ingenuo verso chi lo inganna. Non pensiate che vi sia alcun uccello che si catturi meglio alla pania, né pesce che per golosità del verme, si attacchi più rapidamente all’amo di quanto tutti i popoli vengano attratti rapidamente alla servitù, per la minima piuma che passi loro, come si dice, davanti alla bocca. Ed è straordinario che si lascino andare così presto, basta solo che li si solletichi. I teatri, i giochi, le farse, gli spettacoli, i gladiatori, le bestie esotiche, le medaglie, i quadri ed altre simili distrazioni poco serie, erano per i popoli antichi l’esca della servitù, il prezzo della loro libertà, gli strumenti della tirannia. Questi erano i metodi, le pratiche, gli adescamenti che utilizzavano gli antichi tiranni per addormentare i loro sudditi sotto il giogo. Così i popoli, istupiditi, trovando belli quei passatempi, divertiti da un piacere vano, che passava loro davanti agli occhi si abituavano a servire più scioccamente dei bambini che vedendo le luccicanti immagini dei libri illustrati, imparano a leggere.
Dal momento che un re si è dichiarato tiranno, tutti i malvagi, tutta la feccia del regno, non parlo di quel gran numero di ladri e furfanti bollati, che in una repubblica possono fare ben poco, nel bene e nel male, ma quelli che sono posseduti da una ardente ambizione e da una notevole avidità, si ammassano attorno a lui e lo sostengono per prendere parte al bottino, ed essere, sotto il gran tiranno, tirannelli anch’ essi.
Tuttavia, vedendo queste persone che servono il tiranno per trarre profitto dalla sua tirannia e dalla servitù del popolo, mi assale spesso lo stupore per la loro disonestà, e talvolta la pietà per la loro stupidità.
Si ripercorrano tutte le storie antiche, si considerino quelle di cui abbiamo memoria, e si vedrà con chiarezza quanto è grande il numero di coloro che, avendo guadagnato con mezzi disonesti la confidenza dei principi, avendo utilizzato la loro malvagità o abusato della loro ingenuità, alla fine sono stati annientati da quegli stessi che avevano trovato tanta facilità nell’innalzarli, e che hanno mostrato altrettanta incostanza per abbatterli. Certamente nel novero così esteso di persone che si sono mai trovate vicine a tanti cattivi sovrani, poche, o nessuna, non hanno saggiato qualche volta su se stessi la crudeltà del tiranno che avevano precedentemente aizzato contro gli altri, e che hanno alla fine arricchito loro stessi con le loro spoglie.
Anche le persone dabbene, se qualche volta se ne trova qualcuna amata dal tiranno, o perché nelle sue grazie, o perché risplende in lei la virtù e l’integrità, che persino ai più cattivi ispira un certo rispetto di sé quando la si vede da vicino, ma le persone dabbene, io dico, non ci potrebbero resistere; occorre che sentano il male comune e che a loro spese provino cos’è la tirannia.
E, a dire il vero, quale amicizia si può sperare da colui che ha il cuore così duro da odiare i suoi sudditi, che non fanno che obbedirgli? E da colui il quale, per non sapere neanche amare, impoverisce se stesso e distrugge il suo dominio ?
Certamente, il tiranno non è mai amato né ama. L’amicizia è una cosa sacra, e si stabilisce solo fra brave persone, e con una stima reciproca. Essa si coltiva non tanto con i favori quanto con la vita retta. Quello che rende un amico certo dell’altro, è la conoscenza che ha della sua integrità: le garanzie che ne ha, sono la sua bontà naturale, la fede e la costanza. Non può esservi amicizia laddove c’è la crudeltà, laddove c’è la slealtà, laddove c’è l’ingiustizia. E fra i disonesti, quando si associano, c’è un complotto, non una compagnia; non si amano vicendevolmente, ma si temono l’un l’altro; non sono amici, ma sono complici.
Dunque è davvero penoso che, pur vedendo tanti esempi lampanti, vedendo il pericolo così presente, nessuno voglia imparare dalle altrui disgrazie e che, di tante persone che si avvicinano così volentieri ai tiranni, non ce n’è uno che abbia l’accortezza ed il coraggio di dir loro quello che disse nella favola, la volpe al leone, che faceva il malato : “Verrei volentieri a farti visita nella tua tana, ma vedo troppe tracce di animali che vanno avanti verso di te, e non ne vedo una che ritorni indietro.”
Questi miserabili vedono luccicare i tesori del tiranno e osservano sbalorditi i raggi della sua ostentazione; e, attratti da questa luce, si avvicinano e non si accorgono di mettersi nella fiamma che inevitabilmente li consumerà.
Come può accadere dunque che si trovi qualcuno che, con un pericolo così grande e con così poca sicurezza, voglia prendere questo posto disgraziato per servire con una tale difficoltà un signore così pericoloso ? Che tormento, che martirio è questo, mio Dio ? Esistere giorno e notte solo per pensare a piacere ad un uomo solo, e tuttavia aver timore di lui più di ogni altro al mondo; avere sempre l’occhio vigile, l’orecchio in ascolto, per intuire da dove verrà il colpo, per scoprire le imboscate, per avvertire la rovina dei suoi compagni, per scoprire chi lo tradisce, ridere con tutti e tuttavia temere tutti; non avere nessun nemico aperto né amico certo; sempre con il viso sorridente e il cuore paralizzato; non poter essere lieto e non osare essere triste !
Di costoro, i popoli, le nazioni, tutto il mondo a gara, perfino i contadini e i paesani, sanno i nomi, scoprono i loro vizi, addossano su di loro mille oltraggi, mille bassezze, mille maledizioni; tutti i loro discorsi, tutti i loro voti sono contro questi. Ad essi addebitano tutte le disgrazie, tutte le pesti, tutte le loro carestie. E se talvolta gli fanno in apparenza certi onori, nello stesso istante li maledicono nel loro cuore, e provano orrore per loro più che per le bestie feroci. Ecco la gloria, ecco l’onore che ricevono dal loro servizio verso la gente, che se potesse fare in mille pezzi il loro corpo, non sarebbe ancora soddisfatta né sollevata almeno in parte dalla sua pena. Ma anche dopo che sono morti, i posteri si danno da fare perché il nome di quei mangiapopoli sia annerito dall’inchiostro di mille penne, e la loro reputazione fatta a pezzi in mille libri.
Da parte mia penso proprio, e non mi sbaglio, che non ci sia nulla di così contrario a Dio, tanto buono e liberale, come la tirannia, che egli riservi laggiù delle pene particolari per i tiranni ed i loro complici.
Étienne de la Boëtie, umanista e poeta francese (1530-1663).
Da chercheursdeverites Il 26/02/2012
La speranza ha due bellissimi figli : lo sdegno e il coraggio.
Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.
L'espoir a deux très beaux enfants : le dédain et le courage.
Le dédain pour la réalité des choses, le courage pour les changer.
Paesaggi America Latina video e foto America latina citazioni La Speranza e la Delusione La Stima e il Disprezzo Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 19/02/2012
Le persone deboli sono le truppe leggere dell'esercito dei malvagi. Fanno più danni che l'esercito stesso. Loro infestano e devastano.
Les gens faibles sont les troupes légères de l'armée des méchants. Ils font plus de mal que l'armée même. Ils infestent et ils ravagent.
Diversi Il Bene e il Male Il Coraggio e la Paura La Forza e la Debolezza
Da chercheursdeverites Il 13/02/2012
Le cose non sono tanto dolorose o difficili di per se stesse : è la nostra debolezza e la nostra viltà che le rendono tali.
Les choses ne sont pas si douloureuses ni difficiles d'elles-mêmes ; mais notre faiblesse et notre lâcheté les font telles.
Francia musica Francia video La Facilità et la Difficoltà La Forza e la Debolezza Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 06/02/2012
C'est pendant l'orage qu'on connaît le pilote.
Il buon pilota si conosce alle burrasche.
Da chercheursdeverites Il 13/01/2012
Gli uomini hanno disprezzo della religione. La odiano e temono che sia vera.
Les hommes ont mépris pour la religion. Ils en ont haine et peur qu'elle soit vraie.
Francia video Francia citazioni (L-Z) La Stima e il Disprezzo La Fede e la Religione Il Coraggio e la Paura
Da chercheursdeverites Il 20/12/2011
Essere diverso non è una cosa ne buona ne cattiva. Significa semplicemente che devi essere abbastanza coraggioso per essere te stesso.
Etre différent n'est ni une bonne chose ni une mauvaise chose. Cela signifie simplement que vous êtes suffisamment courageux pour être vous-même.
Francia musica Francia video La Solitudine e la Società Il Coraggio e la Paura Il Bene e il Male